Sta per nascere il primo operatore del Coworking in Italia, e si chiama Poste Italiane. Al via il bando da 30 milioni di Euro per la gestione di 250 spazi di Coworking.

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bando gestione coworking posteÈ notizia di pochi giorni fa il lancio del bando, per un totale di 30 milioni di Euro, relativo alla gestione delle future 250 sedi di Coworking presso altrettanti uffici postali italiani, prevalentemente nei piccoli centri.

Si tratta quindi di un primo passo concreto verso la realizzazione del “Coworking by Poste”, come potremmo definirlo, progetto che prevede la conversione (parziale o totale) di sedi di uffici postali in spazi multifunzionali, che offriranno anche servizi di Coworking.

Il progetto si inserisce in “Polis”, iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico, finanziata dall’Unione Europea con fondi del PNRR.

Anche grazie all’interessamento personale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Polis è stato tra i primi progetti a guadagnarsi l’approvazione in sede di Commissione Europea, e lo sblocco di una consistente tranche di finanziamento, pari a oltre 500 milioni di Euro (le fonti che abbiamo consultato riportano cifre differenti, ma sempre di questo tenore).

La digitalizzazione dei piccoli comuni, l’erogazione di numerosi servizi di Pubblica Amministrazione, la promozione della coesione economica, sociale e territoriale nei piccoli centri urbani e alle aree interne del Paese sono tra gli obiettivi di questa complessa operazione.

E il Coworking?

Il Coworking è un asse piuttosto rilevante di tutto questo, in quanto è prevista l’attivazione di 250 spazi, prevalentemente in città medie e piccole.

Ovviamente, Poste farà leva sulla capillarità della propria rete – non dimentichiamo che in molti comuni minori, l’ufficio postale è un riferimento importantissimo, specie per la popolazione over 65 – lanciando le iniziative di spazi condivisi su tutto il territorio italiano.

Il piano relativo ai Coworking prevede investimenti per 200 milioni di Euro, e gli spazi saranno con tutta probabilità integrati da servizi aggiuntivi quali colonnine di ricarica per veicoli elettrici, armadi digitali per erogazione di servizi 24 ore su 24 e molti altri.

La visione, come si vede, è di grande rilevanza e creerà, di fatto, il primo operatore nazionale nel nostro settore.

Questo sia per la portata dei numeri in campo, sia per la complessità del progetto, che integra in modo (speriamo) virtuoso una visione avanzata dei servizi al cittadino con una rete capillarmente diffusa in tutta Italia.

Gli aspetti legati al Coworking sono solo una piccola parte del gigantesco progetto Polis, che sta transitando la realtà di Poste Italiane verso la creazione di hub avanzati (gli “sportelli unici”) in grado di incidere sul tessuto sociale e produttivo italiano, arrivando a

guidare la transizione digitale del paese

come affermato dall’Amministratore delegato di Poste, Matteo Del Fante.

Il bando per la gestione operativa e la realizzazione della piattaforma tecnologica

Il 29 dicembre, anche noi come molti altri, abbiamo visto la notizia online relativa all’apertura di una selezione per i servizi di gestione degli spazi e la realizzazione della relativa piattaforma tecnologica, ma – a meno di nostre sviste – non abbiamo trovato le modalità di partecipazione.

Le news parlano di un’operazione decisamente importante, con finanziamenti per un totale di 30 milioni di Euro.

Nei link a fine post è possibile leggere la notizia, tuttora pubblicata online sui siti di news.

La partnership, sia a livello operativo sia a livello tecnologico, sarà a nostro avviso uno dei punti su cui questo progetto si giocherà la possibilità di fare la differenza.

È chiaro infatti che l’execution di un concetto così articolato è complesso diventa un fattore chiave… lo è in progetti molto più modesti, figuriamoci su queste dimensioni.

Abbiamo già toccato questo punto nell’articolo “Può un ufficio postale diventare un Coworking?” pubblicato il 22 febbraio 2022, in questi termini:

Chi aiuterà quindi Poste a fare il Coworking?

Saranno aiutati a farlo bene?

Riusciranno ad avere quella elasticità di approccio che – secondo noi – è imprescindibile, nel momento in cui ti proponi come soluzione sostenibile e attenta alla proposta adeguata ad ognuno, in grado di intercettare anche segnali deboli ed esigenze multiformi?

Gestire un coworker – sia esso un singolo professionista o un’azienda – è qualcosa di specifico, di personale, in buona misura.

E’ certamente un’attività più semplice, rispetto alla enorme complessità di un servizio come quello fornito da Poste Italiane, ma… di un genere di semplicità che può essere difficilissimo, per un colosso.

Cosa aspettarci da questa rivoluzione annunciata?

Innanzitutto, con la consapevolezza e l’esperienza che ci vengono da quasi 15 anni di attività nel Coworking italiano, crediamo di poter dire che tutto questo è fondamentalmente una buonissima notizia.

Per tanti motivi:

  1. Sarà l’effettivo sdoganamento del concetto di Coworking: non ci sarà più un paesino in Italia dove non sanno cosa sia!
  2. Si creerà una pluralità di servizi del tutto salutare e favorevole a tutti gli operatori, non solo a Poste (il mercato è tuttora in fase molto iniziale, quindi stiamo parlaqndo di un drastico allargamento della base di utilizzatori)
  3. Avremo tutti diverse possibilità di servizi di Coworking tra cui scegliere
  4. Gli operatori con maggiore attenzione alla qualità del servizio potranno certamente sfruttare al meglio le potenzialità specifiche dei propri progetti, differenziandoli in modo efficace e personale da un’offerta per forza di cose brandizzata, standardizzata
  5. L’utilizzo di uno spazio di Coworking diventerà qualcosa di molto normale, e quindi diffusissimo; al pari – l’esempio cade a pennello – dell’ufficio postale

Potremmo andare avanti, ma ci sembra che – allo stato attuale delle cose – ci sia già abbastanza su cui riflettere.

In particolare, siamo ansiosi di vedere le prime realizzazioni: stando alle notizie pare siano previste le prime 37 attivazioni entro il 2023.

Stay tuned!

  • Fonti:

Il Giornale d’Italia (30/12/2022)

TG Poste (7/11/2022)

Milano Finanza (31/10/2022)

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