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Spazi di Coworking condominiale? Perché no.

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Negli ultimi mesi, segnati dalla pandemia, molti di noi hanno avuto l’opportunità di riflettere profondamente su come viviamo e lavoriamo.

Uno degli aspetti che ha subito una profonda trasformazione riguarda proprio le nostre case, gli appartamenti in cui trascorriamo gran parte del nostro tempo. La pandemia ha cambiato le dinamiche degli spazi lavorativi e domestici, portando alla luce nuove esigenze e nuove opportunità.

Questa riflessione si estende alla dimensione condominiale, che rappresenta una parte significativa del panorama immobiliare residenziale in Italia.

Dai piccoli condomini di pochi piani fino ai giganti che si ergono nelle grandi città, tantissimi italiani vivono in appartamenti all’interno di condomini, qualunque sia la regione o il territorio di riferimento.

Già diversi anni fa abbiamo lanciato un messaggio audace: auspicavamo la presenza di un Coworking in ogni comune, magari gestito dalle amministrazioni pubbliche.

Era un’idea che anticipava l’evoluzione che avremmo visto negli anni successivi. Oggi, alla luce degli eventi recenti e dei cambiamenti nell’organizzazione degli spazi di lavoro, ci sembra opportuno fare un ulteriore passo avanti e proporre una nuova riflessione.

La nuova normalità: un’occasione per ripensare gli spazi di lavoro

L’anno e mezzo appena trascorso ha visto una vera e propria rivoluzione nel modo in cui lavoriamo.

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La “nuova normalità” di cui si parla tanto ha portato a un’esigenza crescente di luoghi alternativi dove poter svolgere l’attività lavorativa, soprattutto per chi si è svincolato dalla necessità di recarsi ogni giorno in ufficio.

Con lo smart working sempre più diffuso, la casa si è trasformata nel principale luogo di lavoro per milioni di persone. Tuttavia, non tutte le abitazioni sono adatte a ospitare un ufficio domestico funzionale ed ergonomico.

In questo contesto, è forse giunto il momento di lanciare un nuovo messaggio a chi opera nel settore immobiliare residenziale: perché non creare spazi di Coworking condominiale ad uso esclusivo dei residenti?

Coworking condominiale: un’idea innovativa

Immaginiamo un condominio che, oltre a offrire appartamenti confortevoli, metta a disposizione dei suoi residenti uno spazio di Coworking ben attrezzato.

Non stiamo parlando di un semplice locale con qualche scrivania e una connessione Wi-Fi, ma di un ambiente pensato e progettato appositamente per il lavoro, con arredi ergonomici, sale riunioni, aree di relax e tutto ciò che serve per lavorare in modo efficiente e professionale.

Un Coworking condominiale potrebbe rispondere perfettamente alle nuove esigenze dei lavoratori.

Sarebbe un luogo dove i residenti possono svolgere le loro attività professionali senza dover uscire dal proprio edificio, ma allo stesso tempo senza dover rinunciare a un ambiente di lavoro adeguato. In questo modo, si ridurrebbero i tempi e i costi di spostamento, si migliorerebbe la qualità della vita e si creerebbe una nuova dimensione di comunità all’interno del condominio.

Naturalmente, la realizzazione di un progetto del genere richiederebbe una pianificazione accurata e un investimento iniziale, ma i benefici potrebbero essere enormi. Si tratterebbe di individuare gli spazi adatti all’interno dell’edificio, magari sfruttando locali comuni inutilizzati o aree di servizio non essenziali, e di attrezzarli con tutto il necessario per creare un Coworking efficiente e funzionale.

I benefici per i residenti e per la comunità

L’idea di un Coworking condominiale presenta numerosi vantaggi sia per i residenti sia per la comunità nel suo complesso. Innanzitutto, offrirebbe ai lavoratori la possibilità di avere un ambiente di lavoro professionale e stimolante senza dover lasciare il proprio edificio.

Questo potrebbe rivelarsi particolarmente utile per chi vive in grandi città, dove il traffico e gli spostamenti quotidiani possono essere stressanti e dispendiosi.

Inoltre, un Coworking condominiale favorirebbe la creazione di una vera e propria comunità lavorativa all’interno del condominio.

I residenti avrebbero l’opportunità di incontrarsi, scambiare idee, collaborare su progetti e creare reti professionali che potrebbero rivelarsi preziose per il loro lavoro. Il networking è uno degli aspetti più importanti del Coworking, e un Coworking condominiale non farebbe eccezione.

Ma non solo: un Coworking condominiale potrebbe anche rappresentare un valore aggiunto per l’intero immobile, aumentando l’attrattiva e il valore delle unità abitative. In un mercato immobiliare sempre più competitivo, un condominio che offre spazi di Coworking ai suoi residenti potrebbe distinguersi dalla concorrenza e attrarre nuovi acquirenti o inquilini.

La preoccupazione del settore Coworking: un rischio o un’opportunità?

È naturale chiedersi se l’idea di un Coworking condominiale possa rappresentare una minaccia per gli spazi di Coworking tradizionali.

Se ogni condominio avesse il proprio Coworking, chi continuerebbe a utilizzare gli spazi esterni? Questa è una domanda legittima, che merita una riflessione approfondita.

Tuttavia, noi crediamo che il mercato dei Coworking di qualità non abbia nulla da temere.

Al contrario, l’espansione del “concetto Coworking” potrebbe addirittura rafforzare l’intero settore. Più persone avranno l’opportunità di sperimentare i vantaggi del Coworking, più crescerà la domanda di spazi di lavoro flessibili e ben progettati.

Un Coworking condominiale potrebbe essere visto come una sorta di “introduzione” al mondo del Coworking.

Una volta provata l’esperienza di lavorare in un ambiente condiviso, molti potrebbero desiderare di esplorare ulteriormente questa modalità di lavoro, cercando spazi più grandi, meglio attrezzati e con una community più ampia, offerti dai Coworking tradizionali.

Un nuovo paradigma per i “third places”

Nel contesto attuale, si sta discutendo molto sui cosiddetti “third places” del lavoro. Questi “luoghi terzi” sono spazi che non sono né l’ufficio tradizionale né la casa, ma che offrono un ambiente di lavoro alternativo.

Il Coworking è naturalmente il “third place” per eccellenza, ma la pandemia ha portato a una riflessione più ampia su quali potrebbero essere altri “luoghi terzi” in cui lavorare.

Alcuni ritengono che l’ufficio stesso, se riorganizzato, possa diventare un nuovo tipo di “third place”. Altri immaginano nuovi modelli, ancora da esplorare. In questo contesto, il Coworking condominiale potrebbe rappresentare una delle soluzioni più interessanti e innovative.

In fondo, il Coworking è nato proprio come risposta alla necessità di avere spazi di lavoro flessibili, accessibili e condivisi.

Ora che questa esigenza si sta diffondendo a macchia d’olio, non dobbiamo temere le nuove idee, ma piuttosto abbracciarle e cercare di capire come possono integrarsi nel nostro modello di business.

Conclusioni: guardare al futuro con ottimismo

In definitiva, l’idea di un Coworking condominiale potrebbe rappresentare una nuova frontiera nel mondo del lavoro flessibile. Non si tratta solo di una risposta alle esigenze imposte dalla pandemia, ma di una vera e propria evoluzione nel modo in cui concepiamo gli spazi di lavoro e di vita.

Come sempre, il futuro porta con sé sfide e opportunità. Sta a noi essere pronti ad affrontarle con spirito di innovazione e apertura mentale. Il Coworking ha già dimostrato di essere un modello vincente, capace di adattarsi ai cambiamenti e di anticipare le tendenze. Ora non ci resta che continuare su questa strada, esplorando nuove possibilità e contribuendo a plasmare il futuro del lavoro.

  • Per approfondire:

“The rise of ‘third workplaces'”
– Axios

“Open offices failed. These are 6 essentials to make sure the next office doesn’t”
– Fast Company

“Real work – You’ll be surprised where it is happening”
– SteelCase

  • Per sorridere:

Il video “Adults returning to work”, sul ritorno al lavoro post-pandemia

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