coworking roma intervista paolo vanini

Il futuro non si improvvisa: un’intervista a Paolo Vanini di Agape ETS.

A Roma, in zona Via della Pisana, si trova un Coworking che va oltre il semplice concetto di spazio condiviso.

Questo Coworking, situato presso A.G.A.P.E. ETS, non è solo un luogo dove professionisti e piccole imprese possono trovare un ambiente di lavoro funzionale e accessibile, ma è anche il cuore pulsante di un’organizzazione dedita a costruire un futuro migliore per i bambini meno fortunati.

coworking roma intervista paolo vanini

Fondata nel 1996, A.G.A.P.E. ETS ha sempre avuto come missione l’aiuto umanitario rivolto ai bambini in condizioni difficili, operando in diverse aree del mondo.

Negli ultimi anni, sotto la guida del presidente Paolo Vanini, l’organizzazione ha deciso di affiancare alla sua attività principale un progetto di Coworking, creando così un punto di incontro tra il mondo del lavoro e l’impegno sociale.

Il Coworking Roma presso A.G.A.P.E. ETS rappresenta un esempio concreto di come un’attività commerciale possa essere integrata in un contesto no-profit, contribuendo non solo a sostenere economicamente i progetti dell’associazione, ma anche a diffondere una cultura del lavoro collaborativo e sostenibile. In questo spazio, i professionisti non solo trovano un luogo dove lavorare, ma diventano parte di una comunità che crede nella possibilità di fare la differenza, ogni giorno.

Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Paolo Vanini, che ci ha parlato con passione della sua attività e del progetto di Coworking che ha voluto fortemente inserire in questo contesto. Durante l’intervista, Paolo ci ha anche raccontato una storia toccante, quella del piccolo Jil, che incarna perfettamente lo spirito di resilienza e speranza che anima l’intera organizzazione.

Rete Cowo: Paolo: prima di tutto grazie per la tua disponibilità. Ci racconti chi sei e cosa fa A.g.a.p.e ets?

Paolo Vanini: Mi chiamo Paolo Vanini e lavoro per A.G.A.P.E. ETS – Il futuro non si improvvisa“.

Insieme a numerosi colleghi – sia nella sede di Roma che in tutta Italia e Germania – mi occupo di aiutare i bambini di zone disagiate del mondo a crescere e a sviluppare le proprie potenzialità, nonostante le barriere di condizioni avverse, situazioni sociali degradanti, difficoltà dovute a emergenze ambientali o di altro tipo, purtroppo anche guerre.

Il nostro lavoro continua da 26 anni, e siamo attivi in molti paesi del mondo.

Rete Cowo: Ed ora ti va di presentarci in sintesi il tuo Coworking, dai mq ai servizi?

Paolo Vanini: Il Coworking si trova nella palazzina Paola Nardi in Largo Città dei Ragazzi 1 ed è comoda da raggiungere, sia in auto (provenendo da ovest, si rimane al di fuori del traffico romano) sia con i mezzi pubblici, grazie all’autobus 808.

Siamo vicini alla Fiera di Roma e a diversi centri commerciali ed offriamo, all’interno di un grande open space, diverse isole di lavoro con postazioni attrezzate.

Inoltre, è disponibile una bella aula formazione che può accogliere fino a 24 persone, perfetta per sessioni di formazione e workshop di varia natura, utilizzabile anche come sala riunioni.

La nostra idea è di fornire a freelance e piccoli team di lavoro – nonché a formatori in cerca della location perfetta per i loro corsi – l’ambiente ideale per soddisfare le loro esigenze professionali, con un ottimo rapporto qualità-prezzo.

Rete Cowo: Una domanda sul vostro team di lavoro: come ha recepito il vostro staff l’idea di condividere spazi e giornate di lavoro con altri, professionisti esterni?

Paolo Vanini: Siamo tutti entusiasti di avere la possibilità, tramite il Coworking, di incontrare persone dal percorso professionale diverso: la troviamo un’esperienza umanamente stimolante e – perché no – anche divertente.

Rete Cowo: Cosa ti ha fatto decidere per Rete Cowo®, in questo percorso?

Paolo Vanini: Mi ha colpito la completezza della proposta, unita alla lunga esperienza sul mercato: il fatto di essere stati i primi in Italia a svolgere questa attività secondo me fa la differenza.

Una volta entrati in contatto, poi, ci ha convinto la disponibilità e lo spirito di servizio dimostrato.

Rete Cowo: Ora veniamo al bello: cosa c’entra il Coworking con il futuro che sta cercando di costruire Agape?

Paolo Vanini: È vero… è proprio una questione curiosa!

Diciamo che sia Agape sia il Coworking – ovviamente in modi diversi – supportano e danno un aiuto a coloro che hanno determinate esigenze.

Nel caso di Agape si tratta di persone in stato di bisogno verso le quali Agape opera con finalità di aiuto umanitario.

Nel caso del Coworking si tratta di professionisti che hanno bisogno di un luogo di lavoro professionale, a costo sostenibile e senza vincoli a lungo termine… sul territorio.

Ci piace pensare che siano entrambe attività utili e portatrici di sostenibilità, in chiave di costruzione di futuro.

È ovvio, peraltro, che i proventi dell’attività di Coworking aiutano l’attività di Agape nell’ambito degli aiuti umanitari  anche perché il nostro statuto sancisce l’obbligo di utilizzare per i progetti il 100% delle donazioni dedicate ai progetti stessi, una peculiarità unica nel mondo noprofit che garantisce i donatori ma ci obbliga a trovare altri modi per coprire i costi di struttura

Rete Cowo: Ci vuoi raccontare qualcosa del bambino ritratto con te nella foto che accompagna l’intervista?

Paolo Vanini: Volentieri.

Jil è nato senza braccia in Congo.

Abbandonato per strada è stato salvato appena nato da mia moglie,  Donatella, che in quel momento era in missione laggiù.

E’ rimasta ad accudirlo per diverso tempo, contraendo – attraverso le sue piaghe – la TBC (ora fortunatamente guarita).

Una volta che lei è tornata in Italia sono arrivato io ed ho curato il reinserimento di Jil nella neonatologia di Kimbondo, periferia di Kinshasa.

Mi ricordo che quando al mattino lo portavo in ospedale, le infermiere spostavano la copertina per vedere se aveva le braccia: non riuscivano infatti a credere che fosse lui, per come si era ripreso!

Vi ringrazio per avermi dato modo di raccontare questa storia: al di là delle parole, credo infatti che l’esempio sia lo strumento più potente che abbiamo.

È stato bello poter dimostrare che è sempre possibile salvaguardare la vita, anche in questi casi.

Jil ora è la mascotte di Kimbondo.

Conclusione

L’intervista con Paolo Vanini ci offre uno spaccato significativo su come un Coworking possa andare oltre la semplice funzione di spazio lavorativo, diventando un vero e proprio strumento per il cambiamento sociale.

Il progetto di Coworking presso A.G.A.P.E. ETS non solo fornisce un servizio indispensabile ai professionisti di Roma, ma rappresenta anche un modello di integrazione tra business e solidarietà.

La storia di Jil, raccontata con tanta emozione da Paolo, ci ricorda quanto sia importante il lavoro svolto da A.G.A.P.E. ETS e come ogni piccola azione possa contribuire a costruire un futuro migliore.

In un’epoca in cui il lavoro sta cambiando volto, spazi come questo dimostrano che è possibile coniugare attività professionale e impegno sociale, creando valore non solo per chi ne usufruisce direttamente, ma anche per la comunità più ampia.

Questo Coworking speciale è un esempio di come, con visione e determinazione, si possa costruire un domani più giusto e sostenibile, senza mai perdere di vista l’umanità che ci accomuna.

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