Tra i fattori principali riguardo la qualità della vita, c’è tutto ciò che riguarda il lavoro, ovviamente (ci passiamo la gran parte delle nostre ore diurne!).
E alla voce “qualità del lavoro”, un aspetto importantissimo è la sua l’organizzazione, il luogo dove si svolge, la sua raggiungibilità.
Il pendolarismo – chi lo pratica lo sa bene – è qualcosa di impegnativo, qualcosa che porta via energie, qualcosa di cui, appena si può, si fa volentieri a meno.
Si va dove c’è il lavoro…
Certo: nessuno può negarlo, si va dove c’è il lavoro.
E per un lavoro valido (e talvolta anche per uno non valido…) si accetta il sacrificio di mettersi in macchina ogni mattina, o di salire su un treno, o di prendere un bus, o magari una combinazione di tutte queste cose.
Ore e ore di vita che se ne vanno, nel traffico.
Per raggiungere il posto di lavoro.
E magari non è nemmeno così necessario, essere lì!
In tutto questo, complice anche il periodo pandemico – da troppi già dimenticato, ma che ha sconvolto le nostre vite e cambiato parecchie abitudini – si fa sempre più strada l’idea di lavorare anche lontano dal proprio ufficio.
Se non tutti i giorni, almeno qualche giorno a settimana, magari a cadenze regolari.
In questi casi, lavorare da casa può essere attraente, ma spesso e volentieri si sente il bisogno di andare in un luogo altro, diverso, dove concentrarsi sul lavoro, senza distrazioni e disponendo di tutto ciò che serve per lavorare come si deve (arredi adeguati, periferiche, WiFi, ambienti silenziosi…).
Qui entrano in gioco i Coworking, ed è bello rilevare come – sempre di più – queste strutture chiamate “Coworking di Quartiere” siano presenti in tutti i tipi di territorio, non solo nelle maggiori città.
Lo riscontriamo ormai regolarmente: c’è moltissimo interesse verso il Coworking anche nei centri piccoli e piccolissimi, dove le iniziative di Coworking sono frequentemente di piccole dimensioni, ma non per questo meno valide.
In molti casi questi piccoli spazi ben organizzati e amorevolmenete accuditi si meritano la definizione di “Coworking di Charme” e non a caso noi di Cowo® abbiamo dedicato loro una piattaforma specifica.
Anche in contesti urbani – grandi città e cittadine minori – va affermandosi un modello “di quartiere”, caratterizzato da:
- ubicazione non centrale, ma – appunto – nei quartieri
- dimensioni contenute
- forte legame con il territorio circostante
- frequentazione principalmente da persone del vicinato
Talvolta questi Coworking sono anche punti di riferimento locali per attività che non sono strettamente legate al Coworking: basti pensare al “favore” che talvolta si fa al vicino di casa che deve ricevere un pacco durante l’orario di lavoro…
Si può considerare il “Coworking di Quartiere” come figlio di quella visione che – nel periodo 2020-2022 – ci ha spinto a riconsiderare le necessità reali dei nostri spostamenti lavorativi?
In parte sì, ma in parte occorre dire che abbiamo osservato un numero sempre crescente di professionisti e aziende, anche negli anni precedenti, scegliere soluzioni organizzative diverse dalle solite, prediligendo spazi condivisi e uffici flessibili, da cui magari connettersi con l’ufficio principale o con gli interlocutori, siano essi clienti, fornitori, collaboratori ecc.
Quindi: una tendenza che Rete Cowo® – attiva nel Coworking fin dal 2008 – notava già in epoca pre-pandemica.