Cosa abbiamo imparato al Coworking Camp 2012.

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Il nostro invito alla Coworking community italiana

In Italia sono moltissimi gli spazi di Coworking non affiliati a Cowo, attivi su tutto il territorio.

Molti li conosciamo direttamente per averli incontrati lungo il cammino, altri li abbiamo visitati o sono venuti a trovarci.

Altri ancora non li conosciamo (ne scopriamo di nuovi ogni giorno!).

A noi di Cowo piace pensare il Coworking Camp come un momento di diffusione e condivisione aperta di informazioni per chiunque faccia Coworking.

Non a caso condividiamo in Rete le informazioni che nascono al Camp, ogni volta (questo è il terzo che organizziamo). In altre parole, tutto quello che si dice al Camp viene pubblicato online, a beneficio di chiunque sia interessato al tema.

Tutti insieme stiamo costruendo una cultura condivisa: non è poco.

Con la partecipazione al Camp, chiunque ne abbia voglia può dare un contributo a questo processo, con la sua presenza o – se vuole – testimonianza (rigorosamente di 10 minuti, eh :-).

Per questo anche quest’anno, come già fatto nel 2010 e nel 2011, ci auguriamo di avere con noi i rappresentanti di Coworking “non Cowo”, per condividere testimonianze, ascoltare e fare racconti, conoscersi meglio. In sintesi: per fare Coworking meglio.

Allora che aspettate?

Ricordiamo che il CowoCamp è libero e gratuito, e si svolgerà a Milano sabato 19 maggio 2022. Vi aspettiamo!

[Nota: Non è strettamente necessario, ma se vi registrate con una mail, o su Facebook, o sulla pagina di Barcamp.org, ci darete modo di organizzarci meglio… grazie!]

Un breve sguardo alla storia del CowoCamp

E’ la terza volta che organizziamo il Coworking Camp, e ogni anno il mondo del Coworking è diverso, molto diverso.

Nel 2010, il progetto Cowo aveva appena compiuto un anno, e ancora ci meravigliavamo che la Rete stesse trovando adesioni oltre il nostro ristretto giro di contatti e amici.

Il Coworking era cosa ancora poco nota, non solo in Italia ma in tutto il mondo.

Di cosa parliamo quando parliamo di Coworking?

Sembrò giusto, quell’anno, intitolare il camp “Di cosa parliamo quando parliamo di Coworking?”.

Fu un momento molto importante per tutti noi, e una bella emozione veder entrare in quello spazio di via Maciachini a Milano tante persone da tutta Italia, molte delle quali mai viste né sentite prima.

Tra gli interventi: quello sul Coworking e le istituzioni a cura del Cowo/VEGA di Venezia, quello dell’avvocato di Rete Cowo – primo legale in Italia a studiare a fondo la normativa per permettere a tutti noi di operare nella piena legalità e correttezza – e quello di Nicola Zago, allora marketing manager dell’azienda di design Lago, sponsor dell’iniziativa.

Chissà se aiutammo a definire “di cosa parliamo quando parliamo di Coworking”!

Di certo iniziammo un percorso di confronto aperto e condiviso, con il piacere di vedersi in faccia tra coworker, gestori di spazi Cowo e… chiunque altro.

Un approccio che ha portato anche ad altri tipi di iniziative volte alla conoscenza reciproca, quali ad esempio il Presentation Lunch, piccolo format di “pizza-networking” nato a Milano e in corso di diffusione un po’ ovunque.

A che punto è il Coworking?

Poi passò un anno importante, l’anno che vide Rete Cowo® partecipare al primo congresso europeo del Coworking (nel novembre 2010 portammo a Bruxelles le nostre 7 idee sul futuro del Coworking), l’anno in cui la nostra Rete cominciò un’espansione progressiva in varie città d’Italia.

Il CowoCamp del 2011, quindi, si svolse all’insegna del tema “A che punto è il Coworking?”.

Ricordo che la personale risposta del nostro fondatore a questo quesito fu… una presentazione tutta sui coworker, a cui si rimandava per la risposta 🙂

La partecipazione al camp, l’anno scorso, coinvolse addirittura qualcuno dall’estero – Giacomo fece in modo di organizzare il suo viaggio dalla Norvegia in modo da poterci essere, Miriam lasciò Barcellona apposta per venire a raccontarci del primo Coworking Cowo all’estero, da Parigi arrivò Stefano… – oltre che un sacco di gente da tutta Italia.

Le presentazioni della giornata furono ben 18.

Il Coworking nel 2012: uno sguardo al futuro

Ed ora, 2012, siamo al terzo appuntamento:

“Il Coworking visto dal portafogli”

Il mondo del Coworking non è arrivato al mercato di massa, ma ci manca poco.

Alla seconda Coworking Conference, a Berlino, abbiamo parlato davanti a una platea dove gli hacker sedevano a fianco degli immobiliaristi texani, dove i fondatori dei più importanti Coworking americani – quelli che hanno aperto la strada a tutti noi come Jacob Sayles di Office Nomads e Alex Hillman di Indy Hall – discutevano di come i business center – Regus in primis – offrissero servizi di Coworking, vantandosi di essere stati i primi a farlo.

Del resto, il mondo cambia, perché non dovrebbe cambiare il mondo del Coworking?

Certo che il divario tra quei primi giorni del 2008, in cui iniziammo, e lo scenario di oggi, colpisce profondamente chi vive il Coworking da vicino.

Nel frattempo, non c’è stato un mese in cui Rete Cowo non sia andato a presentare la propria esperienza in conferenze, barcamp e incontri, l’assessora al lavoro di Milano è venuta a trovarci per conoscerci, e la Rete continua ad aprire nuovi spazi in tutta Italia.

Riflessioni sul movimento Coworking

Tanto, tantissimo movimento. Troppo? A volte ce lo chiediamo.

A volte, la sensazione di perdere il senso del progetto ci sfiora, e anche per questo abbiamo voluto concentrarci e scrivere i 10 punti in cui Cowo® si riconosce (ritorniamo al “di cosa parliamo quando parliamo di Coworking”…), e arrivare così a un Cowo Manifesto: una guida che ci ricorda come ci piace fare le cose.

In questi anni abbiamo anche capito come il camp sia un modo speciale di capire cosa stiamo facendo, tutti insieme.

Perché il Coworking – almeno secondo noi di Rete Cowo – non ha alcun senso al di fuori della community che lo anima, delle persone che effettivamente fanno Coworking, cosa molta diversa dal vendere Coworking e dal parlare di Coworking.

Come già abbiamo modo di dire, il Coworking non esiste, esistono solo le persone che lo fanno.

Ma torniamo al camp.

Il business del Coworking: una questione aperta

Uno dei punti più discussi nella Coworking community – da sempre – è l’aspetto di business.

Che il Coworking non sia un business tradizionale è ormai abbastanza assodato, ma è altrettanto assodato che un progetto che non ha una sua dimensione economica non va lontano.

E se Rete Cowo da questo punto di vista ha un’impostazione chiara – non a caso è arrivato alle dimensioni attuali – è importante che anche i singoli spazi di Coworking abbiano una sensibilità economica precisa, orientata nel modo giusto, pronta a cogliere opportunità intelligenti di realizzare profitti.

Il Cowo® Manifesto dice: “Nel nostro modello, la relazione viene al primo posto, il profitto al secondo”.

Appunto: al secondo, non all’ultimo.

Conclusioni e aspettative per il futuro

Alla luce di quanto emerso in questi anni e delle esperienze condivise al Coworking Camp, possiamo affermare con certezza che il movimento del Coworking in Italia sta crescendo e maturando, portando con sé nuove sfide e opportunità.

La partecipazione attiva e la condivisione di idee continueranno a essere fondamentali per costruire una cultura del Coworking solida e inclusiva.

Il Coworking Camp del 2012 rappresenta un altro passo importante in questo percorso, che vede il Coworking divenire una realtà sempre più diffusa e riconosciuta.

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